Ieri sera, venerdì 8 luglio, siamo stati alla trasmissione tv Quarto Grado insieme agli equipaggi di Misericordia Milano e Croce Rossa Italiana – Comitato Locale di Suzzara. Abbiamo simulato l’intervento sulla scena del crimine.
O meglio sono stati i dipendenti e i volontari delle due associazioni a farlo: si sono prestati a rappresentare il soccorso come è oggi, nella maggior parte delle realtà, quando ci si trova su una scena del crimine, e come invece dovrebbe essere.
A oggi il soccorso extra ospedaliero di emergenza urgenza, seppur ottimo grazie alla formazione, non ha riguardo per la scena del crimine. Il focus è esclusivamente sul paziente. Ed è giusto, naturalmente.
Evidenze forensi: tracce da non disperdere
Ma con alcuni semplici accortezze, come la videoregistrazione della scena, è possibile arrivare al soccorso 2.0 ovvero a quello che preserva tracce, prove ed evidenze forensi. Perché se è vero che il compito dei soccorritori si conclude con la consegna del paziente al triage è pur vero che un paziente che è stato vittima di un crimine deve avere giustizia.
E in tribunale valgono le prove. La videoregistrazione è una prova. Le evidenze forensi sono fragili, ma con la formazione adeguata i soccorritori, spesso primi a intervenire, possono fare la differenza tra processi lunghi e terribili (per le vittime e per gli imputati) e processi con evidenze forensi integre e utilizzabili.
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